Prolasso della valvola mitrale e morte cardiaca improvvisa: una revisione sistematica
La relazione tra prolasso della valvola mitrale e morte cardiaca improvvisa rimane controversa.
In una revisione sistematica è stata valutata la relazione tra prolasso della valvola mitrale isolato e morte cardiaca improvvisa per definire meglio un potenziale sottotipo ad alto rischio.
Inoltre, si è determinato se i parametri pre-morte possano predire la morte cardiaca improvvisa nei pazienti con prolasso della valvola mitrale e l'incidenza di morte cardiaca improvvisa nel prolasso della valvola mitrale.
Sono stati selezionati 79 articoli che descrivevano 161 casi di prolasso della valvola mitrale con morte cardiaca improvvisa o arresto cardiaco.
L'età media era di 30 anni e il 69% dei casi era di sesso femminile.
L'arresto cardiaco si è verificato durante situazioni di stress nel 47% dei casi ed è stato causato da fibrillazione ventricolare nell'81%.
I complessi prematuri ventricolari al monitoraggio Holter ( 92% ) erano comuni.
La maggior parte dei casi presentava coinvolgimento dei due lembi ( 70% ) con ridondanza ( 99% ) e rigurgito mitralico non-grave ( 83% ).
In base a 22 articoli che descrivevano i predittori di aritmie ventricolari o morte cardiaca improvvisa nel prolasso della valvola mitrale, la ridondanza dei lembi era l'unico predittore indipendente di morte cardiaca improvvisa.
L'incidenza di morte cardiaca improvvisa con prolasso della valvola mitrale è stata stimata in 217 eventi per 100.000 anni-persona.
In conclusione, il prolasso della valvola mitrale e la morte cardiaca improvvisa isolate interessano prevalentemente le giovani donne con prolasso ridondante di entrambi i lembi, con arresto cardiaco che si verifica di solito a causa di aritmie ventricolari.
Per comprendere meglio la complessa relazione tra prolasso della valvola mitrale e morte cardiaca improvvisa, sono richieste rilevazioni standardizzate di parametri clinici, elettrofisiologici e di imaging cardiaco con follow-up longitudinale. ( Xagena2018 )
Han HC et al, J Am Heart Assoc 2018;7(23):e010584. doi: 10.1161/JAHA.118.010584.
Cardio2018 Pedia2018